Negli ultimi anni le supply chain globali hanno mostrato la loro vulnerabilità sotto diversi punti di vista. Non si tratta solo di ritardi logistici o shortage di materie prime, ma anche di un problema strutturale legato al capitale umano.
Secondo il McKinsey Global Supply Chain Leader Survey 2024, il 90% dei leader intervistati considera la carenza di talenti qualificati come la sfida più urgente nella gestione della supply chain. La mancanza di competenze adeguate rallenta la digitalizzazione dei processi e riduce la capacità delle aziende di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.
Allo stesso tempo, la vulnerabilità operativa resta un tema critico. Il BCI Supply Chain Resilience Report 2024, realizzato in collaborazione con Zurich Resilience Solutions, mostra che quasi l’80% delle organizzazioni ha subito almeno una disruption significativa della supply chain negli ultimi dodici mesi, con impatti diretti su costi, puntualità e affidabilità delle consegne.
Questi due dati, presi insieme, mostrano come la fragilità non sia legata a un unico fattore ma a una combinazione di capitale umano insufficiente e processi produttivi non resilienti. È la dimostrazione che le catene di fornitura centralizzate, lunghe e poco trasparenti non sono più sostenibili in un contesto globale sempre più complesso.
Reshoring: una strategia industriale in crescita
Per reagire a queste fragilità, molte imprese stanno adottando strategie di reshoring e nearshoring. Significa riportare la produzione vicino ai mercati di consumo o in aree geopoliticamente più stabili. Questa tendenza non è più un fenomeno marginale: governi e istituzioni la stanno incentivando con politiche fiscali, agevolazioni e investimenti.
Il reshoring consente di ridurre tempi di consegna, abbattere i rischi legati ai trasporti intercontinentali e rispondere più rapidamente alla domanda del mercato. Non è soltanto una scelta di sicurezza, ma una leva competitiva. Come sottolinea il Deloitte 2025 Smart Manufacturing Survey, il 92% dei produttori ritiene che iniziative di smart manufacturing e regionalizzazione della produzione saranno decisive per mantenere la leadership nei prossimi tre anni.
In questo scenario, le aziende che sapranno adottare modelli produttivi innovativi avranno un vantaggio chiave: una supply chain più agile, reattiva e sostenibile.
Per rendere il reshoring una strategia concreta, le aziende hanno bisogno di tecnologie capaci di superare i limiti della produzione tradizionale. La manifattura additiva industriale non è più confinata alla fase di prototipazione: oggi rappresenta una piattaforma di produzione avanzata, in grado di generare componenti funzionali e certificati per applicazioni reali.
La forza di questo approccio risiede nella possibilità di produrre on-demand, riducendo la dipendenza da scorte e magazzini centralizzati. La produzione diventa distribuita, modulare, pronta a rispondere alle esigenze di mercati in continua evoluzione. In questo modo, le imprese possono reagire più rapidamente alle variazioni della domanda e garantire continuità anche in scenari di instabilità.
Un altro elemento distintivo è l’impiego di materiali ad alte prestazioni, che consentono di sostituire i metalli in applicazioni critiche, alleggerendo i componenti senza comprometterne la resistenza. Per settori come aerospace, energy e mobility significa innovare più velocemente, ridurre costi e tempi di sviluppo, migliorando al tempo stesso efficienza e sostenibilità.
In questo contesto nasce RAM – Roboze Advanced Manufacturing, il modello che Roboze ha sviluppato per aiutare le aziende a superare i limiti delle supply chain tradizionali. RAM combina tre elementi chiave: tecnologia di manifattura additiva avanzata, rete produttiva distribuita e materiali high-performance.
L’obiettivo è semplice e ambizioso: trasformare la produzione da centralizzata e fragile a digitale, distribuita e scalabile. Con RAM, le aziende non dipendono più da lunghi cicli di fornitura, ma possono produrre localmente, vicino ai mercati di riferimento, con tempi ridotti e qualità certificata.
Velocità e resilienza
Produrre on-demand significa ridurre drasticamente i lead time e mantenere la continuità operativa anche in caso di crisi logistiche. Con RAM On Demand, le aziende ottengono componenti rapidi e certificati senza immobilizzare capitale in magazzino.
Innovazione continua
RAM garantisce accesso a soluzioni di manifattura additiva industriale e a una gamma di materiali avanzati progettati per resistere a condizioni estreme. Questo consente iterazioni progettuali più rapide e time-to-market ridotti, elementi critici in settori dove l’innovazione è costante.
Flessibilità e scalabilità
Grazie alla rete RAM Network, le imprese possono scalare la produzione in base alla domanda, senza dover investire in nuove infrastrutture. La produzione diventa modulare e distribuita, adattabile a mercati diversi con la stessa qualità certificata.
Sostenibilità industriale
Ridurre i trasporti intercontinentali e produrre solo ciò che serve significa abbattere le emissioni di CO₂ e limitare gli sprechi. Le iniziative di sostenibilità Roboze integrano RAM in un percorso di conformità agli standard ESG, trasformando la produzione in un processo più responsabile e competitivo.
La crisi delle supply chain globali ha reso evidente che non è più possibile affidarsi a modelli produttivi lunghi, rigidi e centralizzati. Il reshoring e la produzione avanzata rappresentano la strada per un futuro industriale più resiliente.
Con RAM – Roboze Advanced Manufacturing, le aziende hanno accesso a un modello di produzione distribuita che coniuga velocità, flessibilità, innovazione e sostenibilità. Non è solo una risposta all’emergenza: è la nuova infrastruttura industriale per competere in un mondo sempre più complesso.
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